04.01.07

Rai Bolzano

Il programma televisivo italiano della Sede di Bolzano?

La Rai di Bolzano trasmette anche un programma italiano, ma sembra venga realizzato apposta per non (poter) essere seguito. Analisi e proposte.

„ Den TV-Programmen in italienischer Sprache mehr Platz einräumen “, das ist eines der drei Ausblicke vom Landesrat für die italienische Kultur Luigi Cigolla bezüglich des Fernsehprogramms in italienischer Sprache (hoffentlich bei der öffentlich-rechtlichen RAI), die er in einer Art Interview (In Südtirol - Ausgabe 1 vom 4. Jänner 2007, S14) geäußert hat. Auch in der italienischsprachigen Südtiroler Tageszeitung Alto Adige wurde am 4. Jänner das italienische Programm der RAI Bozen, bei der Analyse des Buches vom RAI-Journalisten Lucio Giudiceandrea über die Italiener in Südtirol (S36, Signatur: g.a.), zitiert : „ ... Nessun accenno invece al ruolo della Rai che continua a diffondere radio- e telegiornali locali in condominio con Trento, per cui l'informazione "italiana" si riduce a miseri 10 minuti per ciascuna edizione e ciascuna provincia, costringendo Bolzano a rinunciare a servizi già confezionati dalla redazione tedesca, benché utili a una migliore conoscenza reciproca, con sacrificio analogo anche per i trentini. Un altro problema politico irrisolto per "miopia politica" “. Certo è che i problemi principali che affliggono la Sede di Bolzano e che impediscono all'emittente pubblica altoatesina di potersi porre come principale diffusore di cultura in Provincia sono due: uno è la scarsità generale di spazio e l'orario assurdo per la programmazione della Sede, l'altro è l'obbligo di dividere il proprio spazio informativo con la redazione giornalistica di Trento. E a riguardo di ciò le posizioni sono da sempre due: Bolzano vuole un notiziario autonomo, Trento vuole invece rimanere legata ai vicini sudtirolesi; le suddette posizioni sono condivise tanto dalle due redazioni quanto dagli spettatori delle due province: gli altoatesini/sudtirolesi di lingua italiana si chiedono quale sia il senso di trasmettere in Sudtirolo le notizie del Trentino, mentre i trentini guardano con interesse ciò che succede oltre Salorno. L'autonomia che rende le due Province Autonome delle quasi-regioni (autonome) fa sì che le tematiche da affrontare siano diverse.

Tuttavia il problema più importante dovrebbe essere quello della programmazione di Sede: due ore al mese, dalle 09:45 alle 10:45 della domenica mattina per due volte al mese. Sovente la programmazione salta a causa di eventi sportivi. La Sede di Bolzano trasmette infatti sulle frequenze di Rai Tre e non invece della quarta rete come il Sender Bozen e la TV Ladina. Le due domeniche del mese non occupate dalla programmazione da Bolzano vengono occupate da Trento. Sarebbe senza dubbio più ragionevole fissare la programmazione italiana di Bolzano alle 18:00 o alle 20:50 sulle frequenze del Sender Bozen, poiché non sono previste trasmissioni a quell'ora (trasmettere la programmazione su Rai Tre impedirebbe di seguire il programma nazionale, cosa che susciterebbe proteste come avvenuto con il programma radiofonico regionale che interrompe il programma nazionale di Radio2). E in tempi di ristrettezze economiche non ci si può aspettare che la Rai conceda alla struttura italiana un notiziario televisivo (e radiofonico) autonomo e un aumento consistente della programmazione in lingua italiana, dato che la programmazione regionale in italiano non è prevista da nessuna convenzione fra l'azienda pubblica radiotelevisiva e il Consiglio dei Ministri (solo Alto Adige/Südtirol, Trentino, Friuli-Venezia Giulia/Furlanija-Julijska Krajina/Friûl-Vignesie Julie/Friaul-Julisch Venetien e Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste possono gestire una programmazione propria in italiano). Modificare l'orario di programmazione non comporterebbe alcun costo e in più consentirebbe ai cittadini di madrelingua italiana che non conoscono (per vari motivi) la seconda lingua di avvicinarsi di più all'Autonomia e alla propria Terra; l'orario potrebbe consentire anche trasmissioni di dibattito (un Pro und Contra o un Am runden Tisch in italiano), per i giovani (come Klick o Treff) o satira (ci potrebbero essere Franz & Bepi anziché Sanin & Prantl), inoltre potrebbe (dovrebbe) esserci lo spazio per un corso di tedesco. Tutto ciò ovviamente in completamento dell'attuale programmazione in italiano.

Il Landeshauptmann Luis Durnwalder ha incontrato il 28 dicembre il direttore generale della Rai, Claudio Cappon e in occasione dell'incontro ha insistito fra l'altro per un potenziamento della programmazione dell'intera sede, con un riguardo alla minoranza ladina. Le trasmissioni ladine corrispondono attualmente infatti a solo il 3,83% della programmazione della sede contro una consistenza del gruppo linguistico ladino del 4,37%. La programmazione in italiano corrisponde al 19,28% della Sede di Bolzano, gli italofoni sono il 26,47%, tuttavia bisogna tenere in considerazione che la Rai trasmette tre programmi nazionali completi in italiano, tra cui il notiziario nazionale e internazionale, che sul Sender Bozen viene condensato (mentre sulla TV Ladina non è previsto). Tuttavia trasmettere il notiziario delle 19:35 in autonomia provinciale e rendere autonoma la gestione della programmazione settimanale salendo a 4 volte al mese avvicinerebbe con grossa probabilità molti altoatesini alla propria terra. Landeshauptmann Durnwalder hat mit dem RAI-Generaldirektor Cappon auch über die ladinische Redaktion diskutiert: Derzeit ist die ladinische Redaktion Teil der italienischsprachigen Struktur, sie solle aber eigenständig werden. Der Landeshauptmann hat auch dem Generaldirektor erklärt, dass in Bozen alles dreisprachig erarbeitet werden muss. Bald solle die RAI-Kovention mit dem Ministerrat erneuert werden. Il Landeshauptmann ha inoltre sempre chiarito che la RAI di Bolzano deve sempre operare nelle tre lingue e ha citato il trilinguismo anche riferendosi alla convenzione fra RAI e Consiglio dei Ministri (fonte: stol.it). Infine ci si augura che il sito della RAI di Bolzano venga riattivato al più presto.

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