22.10.07

Toponomastik(a)

Der schwarze Kanal, con un po' d'ironia

Sull'edizione online del quotidiano italiano "Il Giornale" è stato pubblicato un articolo sulla questione toponomastica: propaganda nazionalista o poca conoscenza della realtà sudtirolese?


L'articolo, pubblicato nell'edizione online del quotidiano di destra italiano "Il Giornale" il 20 ottobre 2007 e firmato da Cristiano Gatti, intitolato "Prove di secessione, Bolzano canecella 8mila nomi in italiano" è forse un caso limite: non si tratta in realtà di un articolo che riporta l'entrata in materia della legge sulla toponomastica proposta da tutti e 21 i consiglieri provinciali della SVP, bensì crea "terrorismo toponomastico". Un vero e proprio articolo di propaganda che nessun quotidiano in lingua italiana in Alto Adige/Südtirol si permetterebbe di pubblicare. In pratica, l'articolo si rifà agli slogan politici della destra locale, che fa credere al proprio elettorato che qualsiasi toponimo italiano verrebbe cancellato.



Innanzitutto è da notare come i toponimi tedeschi utilizzati siano quelli riportati nel famoso bestseller "Prontuario dei nomi locali dell'Alto Adige" di Ettore Tolomei e non quelli attualmente utilizzati. Così sorge un dubbio, ossia se l'articolista non sia stato coaudiuvato da qualcuno che proviene dai nostri monti (il significato che si scorge è: "Tornerà tutto come prima del 1918", ed infatti il titolo dell'articolo è esplicito). La prima cosa che nell'articolo si nota è la fotografia: il cartello indica Neumarkt/Egna e Auer/Ora con i rispettivi nomi italiani oscurati da delle "x". Non si tiene conto in questo caso di due fatti:

1. entrambe le località sono allo stesso tempo due comuni, dunque la legge non prevede di verificare la conoscenza del nome da parte della popolazione locale

2. la Bassa Atesina/Unterland è praticamente una zona dove la bilinguità storica non viene messa in discussione nemmeno dagli Schützen (vedi la carta stradale "Sudtirolo" con i nomi storicamente fondati).

Ecco le altre falsità:

- l'articolo inizia con il pretesto della difficoltà nella pronuncia di toponimi tedeschi: uno a caso..."Glockenkaarkofl" (oggidì forse più noto come Glockenkarkopf), che, in italiano venne tradotto con "Vetta d'Italia" (forse più noto come il nome dell'organo di un partito attivo da questa parte del Brennero). Anche "Courmayeur" [curmaiör] è difficile da pronunciare per chi non conosce il francese, eppure è una località situata in Italia.

- la defininizione di "lingua tricolore" è alquanto bizzarra: cosa parlerebbero allora i ticinesi o la minoranza nazionale italiana in nell'Istria slovena e croata?

- L'indagine sulla conoscenza dei toponimi non è ancora iniziata: non è possibile sostenere con certezza che "Val Fiscalina" (Fischleintal e non "Fischleinthal" dell'antichissima Rechtschreibung), "Maso Corto" (Kurzhof) verranno cancellati, non conoscendo le procedure utilizzate nel rilevamento della conoscenza dei toponimi.

- Plan de Corones (Kronplatz) è esclusivamente un nome ladino, mantenuto in italiano da Tolomei: oltre che essere storicamente riconosciuto, è anche il più utilizzato dalla popolazione locale di Plan de Corones (la cartina degli Schützen pone il toponimo ladino prima di quello tedesco: la popolazione della zona è quindi di madrelingua ladina (pur trovandosi nel comune di Brunico/Bruneck).

- "Sud Tirol" non lo usa nessuno. Solitamente si scrive Südtirol, qualcuno preferisce Süd-Tirol.

- "Stanno ricostruendosi una piccola Austria" è estremamente discriminatorio nei confronti dello Stato austriaco, poiché s'intravede odio nei confronti di questo paese, soprattutto quando prosegue "Si pensava allora, alla fine della Grande Guerra, che dopo un paio di generazioni tante velleità autonomiste si sarebbero via via stemperate. Invece, un secolo dopo, è pure peggio. I nipoti stanno realizzando il sogno dei nonni sconfitti: ripristinare l'Austria là dove una guerra l'aveva sfrattata." Non si può non scorgere puro fanatismo nazionalistico.

- "È come mettere d'accordo i nonni sul nome del nipotino: un affare in sé effimero e impalpabile, ma capace di scatenare furibonde guerre familiari" è un esplicito richiamo alla guerra(!)

- Cita gravi affermazioni di Urzì: "dopo la pulizia etnica, siamo alla pulizia toponomastica". Se ci fosse stata una pulizia etnica non ci sarebbe bisogno di una pulizia toponomastica, poiché dopo una "pulizia etnica" sparirebbe anche chi ha il coraggio di fare affermazioni del genere.

- "...da queste parti, ormai, i tedeschi sono il settanta per cento". Messaggio di rassegnazione: i tedeschi hanno invaso l'Italia, prima, ossia prima dell'800 d.C., gli "italiani" erano in maggioranza.

- "Guarda caso, in zona tira già aria da guerra santa". Da brivido, comunque mi pare uno scoop giornalistico.

- Citazione di Urzì: "perso il nome, è persa la memoria". La memoria di quale epoca?

- L'articolista "legittima" la sua "opera d'arte" con un commento di Christine Kury (Verdi/Grüne/Verc), che risulterebbe essere strumentalizzata come la "tedesca buona".

- Reinswald e Obereggen (così come Laimburg, Seit, Leitach, ecc.) sono stati citati dal Landeshauptmann perché di uso comune anche fra le persone di madrelingua italiana: nell'articolo non viene spiegato e ciò rende incomprensibile il commento di Durnwalder.

- "...presto l'Italia si fermerà a Trento..." o forse a Borghetto come ai vecchi tempi? Trento viene sempre presa come modello di italianità. Vorrei vedere oggi in giro per il Trentino quali sono le opinioni.

- Citazione di Durnwalder riportata nell'articolo "Intendiamoci: se poi un italiano, in privato, vorrà usare il nome italiano, potrà farlo. Non sarà la versione ufficiale, ma potrà farlo...". Questa frase l'ho solo sentita pronunciare dal Landeshauptmann nel corso di "Am runden Tisch" sul Sender Bozen della Rai: com'è entrato in possesso di questa affermazione il giornalista? Da notare: Urzì era ospite in collegamento da Bologna.


Comunque, lo stesso giorno il quotidiano regionale italiano Il Quotidiano ha riportato nell'edizione online un riassunto dell'articolo de "Il Giornale", dando a quest'ultimo l'esclusiva della notizia (!). I commenti dei lettori sono da brivido.

11.09.07

Tschiggn / Cicche

E dopo i bugiardini... Zwei- oder dreisprachige Packtln Tschigg?

La Svizzera è un paese che conta tre lingue ufficiali e quattro lingue nazionali: l'italiano è lingua ufficiale, seppur maggioritaria in un solo cantone e parlata da solo il 6,5% della popolazione. Eppure ha una sua dignità su prodotti ed avvertenze.


Zwei- oder dreisprachige Hinweise auf in Südtirol verkauften "Packtln Tschigg" sollten nach der Einführung von auf Deutsch geschriebenen Hinweisen auf Medikamenten eine neue Errungenschaft für das Zusammenleben in unserer Heimat sein, da die ganze Südtiroler Bevölkerung das Recht hat, in ihrer Sprache informiert zu werden (egal ob für oder gegen das Rauchen). In der Schweiz gibt es schon dreisprachige Packtln: Die italienischsprachigen Schweizer (Tessiner und Italienisch-Bündner) sind aber nicht viel zahlreicher als deutschsprachige Südtiroler.

Il Ticino è un cantone svizzero: eppure i suoi abitanti sono indubbiamente di parlata e cultura italiana. Eppure, da un certo punto di vista, molto lì assomiglia alla nostra Terra: efficienza e cura del paesaggio riscontrabili in tutto il Sudtirolo, che bisogna ammettere, per merito di tutti e tre i gruppi linguistici che lo abitano. Non solo: lì i "chioschi" vendono sia tabacchi che giornali, come da noi i "tabacchini". Nel resto d'Italia invece la vendita di tabacchi e giornali è rigorosamente separata. I ticinesi e i grigionesi di lingua italiana possono contare, nonostante siano solo il 6,5%, sul rispetto della propria lingua nel loro Paese: solo i prodotti con veramente poco spazio recano diciture solo in tedesco (in questo caso non Schwiizertüütsch) e francese. Ciò che riguarda però avvertenze indirizzate al pubblico l'uso dell'italiano è garantito: così, la Svizzera può vantare di essere l'unico paese europeo ad avere i pacchetti di sigarette in tre lingue: tedesco, francese ed italiano. In questa situazione il romancio viene discriminato, tuttavia lo spazio per ben quattro lingue non c'è.

Comunque, dopo tante battaglie da parte della Provincia Autonoma per la stampa di bugiardini dei medicamenti anche in tedesco, sarebbe ora che chiedesse anche la realizzazione di pacchetti di sigarette bi- o trilingui: lo Stato italiano deve garantire almeno il bilinguismo nella nostra Terra per ciò che riguarda istituzioni e servizi dello Stato (p.es. la Posta). La vendita di tabacchi in Italia (al contrario della vicina Svizzera) è monopolio statale, quindi le avvertenze sui pacchetti di sigarette in Alto Adige/Südtirol dovrebbero essere garantite almeno nelle due lingue provinciali, e, per rispetto, anche in ladino. Questo nell'interesse di fumatori, non fumatori e, perché no, collezionisti di pacchetti di sigarette.

Dieser Vorschlag ist sicherlich nicht unmöglich, auch da eventuell nicht im Südtiroler Landesgebiet verkaufte Zigaretten auch in anderen Teilen Italiens zu verkaufen wären: Und das mit der Freude von italienischen Packtln-Sammlern. Auch Telecom Italia hat im ganzen italienischen Staatsgebiet mit Erfolg viele zweisprachige Telefonkarten verkauft.





21.03.07

italia.it

Danke, per la considerazione!

In ritardo rispetto agli altri paesi europei l'Italia realizza un sito del turismo decente. Copia l'idea della Dachmarke sudtirolese, ma in fatto di conoscenza dell'Alto Adige/Südtirol regna l'ignoranza. Wie Italien Südtirol (schlecht) behandelt.

Alto Adige/Südtirol. Varietà che seduce. Probabilmente agli uffici per la promozione turistica dell'Italia (o comunque di quell'ente pubblico che cura il sito italia.it) di Roma si stanno ancora chiedendo cosa sia, in quale stato si trovi. Il sito contiene un imbarazzante numero di errori, luoghi comuni e affermazioni imbarazzanti o ridicole. Ciò vale sia per la versione italiana, che per quella tedesca, nonché quella inglese (tutte e due quest'ultime tradotte dalla versione italiana). Tutto ciò in periodo di polemiche sull'uso del termine Südtirol o Alto Adige da parte di SMG e delle preoccupazioni, evidentemente fondate, degli operatori turistici sulla confusione che gli italiani farebbero fra l'Alto Adige/Südtirol e il Trentino. Il sito italia.it specifica in una nota a pié di pagina che i contenuti relativi alle destinazioni turistiche sono attualmente in fase di verifica, implementazione e validazione a cura delle singole Amministrazioni Regionali, cosa che risulta però difficile in una realtà come quella di una "confederazione di province" chiamata Trentino-Alto Adige/Südtirol dove non esiste un assessorato regionale al turismo e soprattutto una società di marketing unificata (che tra l'altro sono rare nel resto d'Italia).
Intanto nel sito si incomincia con una destinazione chiamata "Regione Trentino Alto Adige" (senza trattino e senza Südtirol) che scendendo nel testo si trasforma in "Trentino" (a questo punto sarebbe stato meglio "Regione"). Stando al sito in Trentino sono stati censiti ben 297 laghi: dal Garda a Braies (aggiungo io Prags) e per i romantici e gli amanti del mistero, la puntata è d’obbligo in uno dei tanti castelli del Trentino, come quelli di Trostburg (Ponte Gardena), Tirolo (Merano), Taufers (Campo Tures), Beseno (Besenello) e Rovereto. Peccato solo che 3 su 5 non siano in Trentino. Nella sezione "testimonial" deve proprio fare piacere leggere che la regione ha annoverato, fra i suoi visitatori, personaggi storici quali Massimiliano I d'Austria, ma soprattutto Napoleone Bonaparte e Vittorio Emanuele III, che da come riportato apparirebbero amatissimi dalle popolazioni locali. Quantomeno i due prominenti sono entrambe sudtirolesi (anche se volendo vedere la cosa politicamente, entrambe hanno ricevuto - nel passato o più recentemente- qualche critica dalla loro Landsleute): i due in questione sono il grande scalatore Reinhold Messner e lo sciatore Gustav Thöni (giustamente nel sito Thoeni, strano rimanga Gustav e non Gustavo). Passando alla gastronomia, tasto dolente nella guerra sul turismo fra Südtirol e Trentino, lo Speck viene identificato come fiore all'occhiello gastronomico del Trentino Alto Adige che soprattutto andrebbe gustato preferibilmente a fette più o meno spesse. Prosegue citando dei formaggi trentini che verrebbero spalleggiati da fette di pane dal nome spesso impronunciabile (Kaisersemmel, Breatl, Brotklee, ...). Infine la descrizione del maso: tipica costruzione in legno con tetto spiovente, che ricorda la baita frequentata dalla piccola Heidi. Per chi volesse saperne di più, infine, viene consigliato il sito www.trentino.to (ossia del Trentino) e per informazioni rimandano all'APT della città di Trento. Alla fine, per proprio chi non ne avesse abbastanza di cercare la Val Gardena nel sito sovracitato, si consiglia, per ulteriori informazioni il sito www.suedtirol.info (l'Alto Adige/Südtirol in pratica, è una meta complementare).

Purtroppo non finisce qui. Il sito propone anche approfondimenti sulle due province. Si entra scegliendo fra Provincia di Bolzano e Provincia di Trento. In Italia come si può capire dal sito il quadrinomio Provincia di Bolzano=Alto Adige=Südtirol=Sudtirolo non ha senso, poiché spiega chiaramente che la provincia di Bolzano è situata in Alto Adige. Il sito prosegue con adeguamenti all'intera provincia di non quanto scriva in realtà il sito dell'Azienda Autonoma di Soggiorno della Città di Bolzano poiché infatti la provincia di Bolzano è esempio di una affermata “globalizzazione” in senso positivo. Ogni singola località crea, infatti, un armonioso equilibrio tra l’urbanizzazione e il paesaggio agricolo e naturale circostante. (Nel sito di Bolzano si può leggere invece che Bolzano è un esempio vivo e ormai affermato di "globalizzazione" in senso positivo. L'italiano e il tedesco convivono qui ormai da tempo, mentre si è fatta strada anche l'inglese.) Ancora più preoccupante è l'affermazione affascinante è anche l’Altopiano di Renon, che comprende il capoluogo di provincia, Bolzano che prosegue con la città è distesa in una conca circondata dai monti. Per chi non lo sapesse l'Altopiano del Renon/Ritten non comprende per nulla il capoluogo, che appunto è situato nel fondovalle. Per descrivere il centro storico di Bolzano si usa il termine vecchio borgo a cui segue una frase senza senzo come il sudtirolese è l'unica zona italiana ufficialmente trilingue, tra cui spicca l’antica lingua ladina. Come ben si può sapere infatti l'italiano ha per capitale Romana. Poi nel descrivere l'intera provincia si usano caratteristiche del solo paesaggio bolzanino. Inoltre in maggio un appuntamento importante è la festa degli Schtzen (non è un mio errore Schützen scritto senza ü) che sarebbero antichi contadini medievali. Per informazioni l'indirizzo è quello dell'Azienda Autonoma di Soggiorno di Bolzano. Quando poi finalmente si vuole informazioni su aree turistiche e comuni si trova quantomeno il nome Alto Adige (accompagnato con Südtirol è una pretesa).

Seit kurzer Zeit hat das italienische Verkehrsamt eine neue Internetseite und eine Dachmarke. Der italienische Minister für die Kultur und den Fremdenverkehr behauptete, dass die Idee für die Dachmarke aus Spanien stammt... vielleicht ist es näher als Südtirol.

Auf der Internetseite in deutscher Sprache des italienischen Verkehrsamtes ist zum Beispiel Ötzi ein Mädel geworden. Das ist aber nicht der Grenzfall. Die Etsch wird der Adige und eine Myriade von Statuen (zahllose Statuen) wurde direkt vom Italienischen una miriade di statue übersetzt und Sätze wie Ötzi, der Mann, der aus dem Eis kam, der vor 5.000 Jahren gelebt hat und durch das Eis mumifiziert im Jahr 1991 im Schnalstal gefunden wurde sind nicht so schwer zu finden. Während auf der italienischen Seite die Region Trentino-Südtirol einfach Trentino wird, ist hier fast das Gegenteil und das Ganze wird als Südtirol bezeichnet. In der deutschsprachigen Seite wird die Region zum Glück "Trentino-Südtirol" mit dem Strich geschrieben. Die deutsche Version wurde aber vom italienischen Original übersetzt und auch Sätze wie werden Brotsorten genossen, deren Namen manchmal kaum nachzusprechen (?) ist (?): Kaisersemmel, Breatl, usw. sind zu finden. Auch die Italiener haben wahrscheinlich oft Schwierigkeiten pane auszusprechen. Sie sind auch so nett, dem deutschen unvorbereiteten Besucher zu erklären, was einen Strudel bzw. einen Krapfen ist. Der Burgunder (Wein) wird Pinot (italienische Bezeichnung). Lieber deutschsprachiger Besucher, wissen Sie nicht was einen Bauernhof ist? Das italienische Verkehrsamt erklärt Ihnen was Bauernhöfe sind: Typische Holzhäuser mit stark abfallenden Dächern, die einen an den Hof von Heidis Großvater erinnern. Auf der Seite, die der Provinz Bozen gewidmet ist wird der Name Südtirol kaum erwähnt. Die englische Version ist wie die auf Italienisch und auf Deutsch, die Ortsnamen sind ausschließlich auf Italienisch und South Tyrol wird als Sud Tyrol bezeichnet.

In breve, è necessario un grande lavoro da parte di SMG per evitare che i visitatori italiani (ma in generale anche i politici, i giornalisti, ecc.) riferiscano ai parenti (o ai lettori, gli elettori, ecc.) di essere stati in Trentino appena tornati da Bressanone/Brixen ed evitare che i vicini trentini vadano in giro per le televisioni di tutta Italia a proporre Speck, Knödel e Stollen come loro prodotti tipici (tra l'altro poi lo Stollen non è un vero e proprio dolce tipico nemmeno in Südtirol, anche se è vero che esiste da molto più tempo che a sud di Salorno). Si capisce che con l'esotico si aumentano le stanze occupate, ma se il Trentino non sa altro che proporsi come regione di lingua tedesca evidentemente non pratica un buon marketing poiché non sa come altro potrebbe proporsi, anche perché è evidente la via trentina alla "germanizzazione" a fini politici e turistici: non mi meraviglierebbe nei prossimi anni sentire che festeggiare San Nicolò è un'antica tradizione trentina con Santa Lucia messa nel ripostiglio.

04.01.07

Rai Bolzano

Il programma televisivo italiano della Sede di Bolzano?

La Rai di Bolzano trasmette anche un programma italiano, ma sembra venga realizzato apposta per non (poter) essere seguito. Analisi e proposte.

„ Den TV-Programmen in italienischer Sprache mehr Platz einräumen “, das ist eines der drei Ausblicke vom Landesrat für die italienische Kultur Luigi Cigolla bezüglich des Fernsehprogramms in italienischer Sprache (hoffentlich bei der öffentlich-rechtlichen RAI), die er in einer Art Interview (In Südtirol - Ausgabe 1 vom 4. Jänner 2007, S14) geäußert hat. Auch in der italienischsprachigen Südtiroler Tageszeitung Alto Adige wurde am 4. Jänner das italienische Programm der RAI Bozen, bei der Analyse des Buches vom RAI-Journalisten Lucio Giudiceandrea über die Italiener in Südtirol (S36, Signatur: g.a.), zitiert : „ ... Nessun accenno invece al ruolo della Rai che continua a diffondere radio- e telegiornali locali in condominio con Trento, per cui l'informazione "italiana" si riduce a miseri 10 minuti per ciascuna edizione e ciascuna provincia, costringendo Bolzano a rinunciare a servizi già confezionati dalla redazione tedesca, benché utili a una migliore conoscenza reciproca, con sacrificio analogo anche per i trentini. Un altro problema politico irrisolto per "miopia politica" “. Certo è che i problemi principali che affliggono la Sede di Bolzano e che impediscono all'emittente pubblica altoatesina di potersi porre come principale diffusore di cultura in Provincia sono due: uno è la scarsità generale di spazio e l'orario assurdo per la programmazione della Sede, l'altro è l'obbligo di dividere il proprio spazio informativo con la redazione giornalistica di Trento. E a riguardo di ciò le posizioni sono da sempre due: Bolzano vuole un notiziario autonomo, Trento vuole invece rimanere legata ai vicini sudtirolesi; le suddette posizioni sono condivise tanto dalle due redazioni quanto dagli spettatori delle due province: gli altoatesini/sudtirolesi di lingua italiana si chiedono quale sia il senso di trasmettere in Sudtirolo le notizie del Trentino, mentre i trentini guardano con interesse ciò che succede oltre Salorno. L'autonomia che rende le due Province Autonome delle quasi-regioni (autonome) fa sì che le tematiche da affrontare siano diverse.

Tuttavia il problema più importante dovrebbe essere quello della programmazione di Sede: due ore al mese, dalle 09:45 alle 10:45 della domenica mattina per due volte al mese. Sovente la programmazione salta a causa di eventi sportivi. La Sede di Bolzano trasmette infatti sulle frequenze di Rai Tre e non invece della quarta rete come il Sender Bozen e la TV Ladina. Le due domeniche del mese non occupate dalla programmazione da Bolzano vengono occupate da Trento. Sarebbe senza dubbio più ragionevole fissare la programmazione italiana di Bolzano alle 18:00 o alle 20:50 sulle frequenze del Sender Bozen, poiché non sono previste trasmissioni a quell'ora (trasmettere la programmazione su Rai Tre impedirebbe di seguire il programma nazionale, cosa che susciterebbe proteste come avvenuto con il programma radiofonico regionale che interrompe il programma nazionale di Radio2). E in tempi di ristrettezze economiche non ci si può aspettare che la Rai conceda alla struttura italiana un notiziario televisivo (e radiofonico) autonomo e un aumento consistente della programmazione in lingua italiana, dato che la programmazione regionale in italiano non è prevista da nessuna convenzione fra l'azienda pubblica radiotelevisiva e il Consiglio dei Ministri (solo Alto Adige/Südtirol, Trentino, Friuli-Venezia Giulia/Furlanija-Julijska Krajina/Friûl-Vignesie Julie/Friaul-Julisch Venetien e Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste possono gestire una programmazione propria in italiano). Modificare l'orario di programmazione non comporterebbe alcun costo e in più consentirebbe ai cittadini di madrelingua italiana che non conoscono (per vari motivi) la seconda lingua di avvicinarsi di più all'Autonomia e alla propria Terra; l'orario potrebbe consentire anche trasmissioni di dibattito (un Pro und Contra o un Am runden Tisch in italiano), per i giovani (come Klick o Treff) o satira (ci potrebbero essere Franz & Bepi anziché Sanin & Prantl), inoltre potrebbe (dovrebbe) esserci lo spazio per un corso di tedesco. Tutto ciò ovviamente in completamento dell'attuale programmazione in italiano.

Il Landeshauptmann Luis Durnwalder ha incontrato il 28 dicembre il direttore generale della Rai, Claudio Cappon e in occasione dell'incontro ha insistito fra l'altro per un potenziamento della programmazione dell'intera sede, con un riguardo alla minoranza ladina. Le trasmissioni ladine corrispondono attualmente infatti a solo il 3,83% della programmazione della sede contro una consistenza del gruppo linguistico ladino del 4,37%. La programmazione in italiano corrisponde al 19,28% della Sede di Bolzano, gli italofoni sono il 26,47%, tuttavia bisogna tenere in considerazione che la Rai trasmette tre programmi nazionali completi in italiano, tra cui il notiziario nazionale e internazionale, che sul Sender Bozen viene condensato (mentre sulla TV Ladina non è previsto). Tuttavia trasmettere il notiziario delle 19:35 in autonomia provinciale e rendere autonoma la gestione della programmazione settimanale salendo a 4 volte al mese avvicinerebbe con grossa probabilità molti altoatesini alla propria terra. Landeshauptmann Durnwalder hat mit dem RAI-Generaldirektor Cappon auch über die ladinische Redaktion diskutiert: Derzeit ist die ladinische Redaktion Teil der italienischsprachigen Struktur, sie solle aber eigenständig werden. Der Landeshauptmann hat auch dem Generaldirektor erklärt, dass in Bozen alles dreisprachig erarbeitet werden muss. Bald solle die RAI-Kovention mit dem Ministerrat erneuert werden. Il Landeshauptmann ha inoltre sempre chiarito che la RAI di Bolzano deve sempre operare nelle tre lingue e ha citato il trilinguismo anche riferendosi alla convenzione fra RAI e Consiglio dei Ministri (fonte: stol.it). Infine ci si augura che il sito della RAI di Bolzano venga riattivato al più presto.

03.01.07

Editorial

Un nuovo blog dal Sudtirolo • Ein neues Blog aus Südtirol

Griaßt enk, benvenuti!

Oramai sono numerosi i blog riguardanti il Sudtirolo (Alto Adige) e i suoi innumerevoli aspetti e le problematiche che ivi nascono. L'anno nuovo incomincia dunque con la comparsa di questo nuovo blog, uno spazio il più possibile plurilingue con l'obiettivo di dimostrare che nel Sudtirolo vi sono anche persone di madrelingua italiana che si dichiarano "sudtirolesi" e che vivono la situazione autonomistica locale e il trilinguismo (tedesco, italiano, ladino) come un valore aggiunto e anzi, un segno di distinzione positivo. Ogni post che verrà inserito non vedrà polemiche di carattere etnico: le responsabilità per le mancanze di un gruppo non devono essere necessariamente colpa dell'altro, così come i media fanno spesso sottintendere. Il mio augurio è che questo blog possa essere utile, poiché quella del blog è una delle poche opportunità per un comune cittadino di far sentire la propria voce.

Das ist ein neues Blog, das von einem Südtiroler geschrieben wird. Südtirol ist ein vielfältiges Land, in dem drei verschiedene Volksgruppen (miteinander)leben. Heute ist Südtirol auch ein Einwanderungsland geworden. Ein mehrsprachiges offenes Blog, das Südtirol in jeder Hinsicht erzählt, ist das Ziel dieser Internetseite. Südtiroler dreier Volksgruppen leben im selben Land und sie haben die selben Probleme. Es gibt aber Massenmedien in Südtirol, die jedes Problem ethnisch instrumentalisieren: Das ist die Internetseite eines italienischsprachigen Südtirolers, der gegen die Verwendung des Schimpfwortes "Disagio degli Italiani" (Das Unbehagen der italienischsprachigen Südtiroler oder besser - in diesem Fall - der Italiener in Südtirol) ist. Öfter ist der "Disagio" nur soziales Unbehagen, das praktisch unter ethnischem Aspekt gestellt wird. In diesem Blog werden alle Südtiroler Volksgruppen (deutsch-, ladinisch- u. italienischsprachige Südtiroler) respektiert und es ist für alle geöffnet.

Chëst ie n blog te de plu rujenedes che trata de Sudtirol y che uel rujené de Sudtirol sota duc i problems y i aspec cun respet de duta la etnies de chësta nosta region.

South Tyrol is a magic country of mountains, valleys and picturesque towns. In this region between Italy and Austria three ethnic groups live together: German-speakers, Italian-speakers and Ladin-speakers. South Tyrol is famous for being the richest region in Italy. This blog has been created for all the people who are interested in South Tyrol. This space is multilingual and open to everyone. Policy of this blog is to have regard of all the ethnic groups of South Tyrol. This space doesn't attack the other ethnic group for problems that have no ethnicity reasons.

Ceci est un blog sur le Tyrol du Sud, une région multilingue où on y parle trois langues: l'Allemand, l'Italien et le Ladin, une langue rhéto-romane proche du romanche parlé en Suisse. Ce blog c'est contre les discriminations ethniques et c'est ouvert à tous.